INGREDIENTI:
-80 gr. di carne macinata
-5 pachino tagliati in 4 od a metà
-80 gr. misto funghi
-30 gr. cipolla
-1 spicchio d'aglio
-1 cucchiaio olio extravergine d'oliva
-2 foglie di prezzemolo
-100 grammi di linguine
-parmigiano grattugiato
PREPARAZIONE:
Innanzitutto organizziamo la nostra preparazione, perchè ci serviranno tre fuochi. Prepariamo la pentola con l'acqua con la quale dovremo mandare in cottura le linguine, pertanto cominciamo a metterla sul fuoco in attesa che inizi a bollire l'acqua e saliamola. Nel frattempo prendiamo una piccola padellina nella quale riporremo, assieme ad un mezzo bicchiere d'acqua, circa 80 grammi di funghi misti a pezzettoni (è un "misto funghi" che possiamo ricavarci da soli acquistandolo fresco o, più praticamente, acquistandolo surgelato in bustine poichè è ampiamente distribuito in ogni supermercato). Mandiamo a fiamma lenta in ebollizione il contenuto della padellina, sinchè parte del liquido evaporerà e si noterà l'acqua colorarsi nettamente di scuro. Questa è l'acqua dei funghi che ci servirà, assieme al suo contenuto, in fase di premantegatura. Stoppiamo la fiamma della padellina e concentriamoci sul terzo fuoco dove inizieremo a porre una wok con un cucchiaio di olio extravergine, 20 grammi di cipolla ed uno spicchio d'aglio. Mettiamo a fiamma media e facciamo rosolare, quindi aggiungiamo la carne macinata (80 grammi) e 5 pomodori pachino tagliati a metà. Facciamo cuocere circa un minuto e mezzo a fiamma media, sinchè non notiamo che il macinato inizia a prendere il colore più chiaro della cottura. A questo punto, assieme a mezzo cucchiaio di sale, riversiamo i funghi cotti in precedenza nella wok e parte della loro acqua , aggiungendone man mano gradualmente ma senza eccedere, anzi fatevi avanzare una piccola riserva di acqua scura. Ora se la pentola della pasta è in ebollizione mandiamo in cottura le linguine, che richiedono mediamente 11 minuti (a seconda del tipo e marca). In questo lasso di tempo abbassiamo la fiamma del wok, mettendola bassa e lasciamo evaporare il sugo un pochino (eventualmente se tende a seccarsi, allungatelo con altra acqua dei funghi, controllando per assaggio il livello di sale e se occorre correggete con spizzicate). Passati gli 11 minuti mettere la pasta nella wok e mantegare bene anche a fiamma alta, sinchè il liquido del sugo non si sarà ben amalgamato con le linguine, infine servire al piatto, ponendovi una foglia di prezzemolo e, per chi vuole, una piccola aggiunta di parmigiano al tavolo. Olè!
La buona cucina è una delle meraviglie del mondo contemporaneo, il "gusto" nella sua massima espressione letterale! Sbirciate nell'archivio fumante, anche solo per trovare qualche idea, suggerimento od informazioni utili.....prima di sedervi a tavola....e godere!
mercoledì 9 maggio 2012
lunedì 23 aprile 2012
RICETTA:Pollo Piccantino in salsa mediterranea
Un'altra ricetta veloce-veloce con ingredienti decisamente comuni, ma con un risultato bello sfiziosetto.
Innazitutto una lista degli ingredienti, basandoci sempre su una preparazione per due persone:
-4 hg di petti di pollo
-n°8 pomodori pachino
-Peperoncino in polvere od a pezzettini
-Aglio (uno spicchio, anche tritato)
-Cipolla (30g)
-Farina di tipo 00 o Maizena
-Sale, Olio extravergine d'oliva
-Salsa di soia (una bottiglina...sempre utile!)
-Origano
PREPARAZIONE:
Allora inanzitutto occupiamoci dei nostri petti pollo, che sarà nostra premura tagliare in pezzetti, di non grande entità. Passiamo ora ai nostri otto pachino, che taglieremo facendone di ognuno quattro parti. Poi prendiamo la bella, indispensabile padellona (Wok, si preferisce) e facciamo un giretto breve con una base di olio extravergine d'oliva, a cui aggiungiamo aglio tritato od in spicchio ed i nostri 30 grammi di cipolla, a pezzetti. Facciamo rosolare brevemente, poi passiamo all'aggiunta nella padella dei pezzetti di pollo e dei pachino tagliati in precedenza. Portiamo il tutto in fiamma medio-bassa, per circa 5 minuti, intervallando con un cucchiaino di peperoncino ai pezzettini o polvere, mescoliamo un pò e lasciamo cuocere, sinchè non notiamo che il pollo inizia ad impallidire per la cottura, circondato dal sughetto che rilasceranno i pachino. Aggiungiamo due cucchiai di farina e continuiamo a girare i pezzi, evitando che essa attacchi in padella, per circa un minuto e mezzo. Aggiungiamo ora un mezzo giro di salsa di soia dalla nostra bottiglina (giusto un leggero goccio), ed una spizzicata di sale, continuando sempre a mescolare per una trentina di secondi.
Ora siamo pronti a servire e, non appena si adagia nel piatto, poniamovi delicatamente ai lati una bella corona di origano tritato. Olè!
Innazitutto una lista degli ingredienti, basandoci sempre su una preparazione per due persone:
-4 hg di petti di pollo
-n°8 pomodori pachino
-Peperoncino in polvere od a pezzettini
-Aglio (uno spicchio, anche tritato)
-Cipolla (30g)
-Farina di tipo 00 o Maizena
-Sale, Olio extravergine d'oliva
-Salsa di soia (una bottiglina...sempre utile!)
-Origano
PREPARAZIONE:
Allora inanzitutto occupiamoci dei nostri petti pollo, che sarà nostra premura tagliare in pezzetti, di non grande entità. Passiamo ora ai nostri otto pachino, che taglieremo facendone di ognuno quattro parti. Poi prendiamo la bella, indispensabile padellona (Wok, si preferisce) e facciamo un giretto breve con una base di olio extravergine d'oliva, a cui aggiungiamo aglio tritato od in spicchio ed i nostri 30 grammi di cipolla, a pezzetti. Facciamo rosolare brevemente, poi passiamo all'aggiunta nella padella dei pezzetti di pollo e dei pachino tagliati in precedenza. Portiamo il tutto in fiamma medio-bassa, per circa 5 minuti, intervallando con un cucchiaino di peperoncino ai pezzettini o polvere, mescoliamo un pò e lasciamo cuocere, sinchè non notiamo che il pollo inizia ad impallidire per la cottura, circondato dal sughetto che rilasceranno i pachino. Aggiungiamo due cucchiai di farina e continuiamo a girare i pezzi, evitando che essa attacchi in padella, per circa un minuto e mezzo. Aggiungiamo ora un mezzo giro di salsa di soia dalla nostra bottiglina (giusto un leggero goccio), ed una spizzicata di sale, continuando sempre a mescolare per una trentina di secondi.
Ora siamo pronti a servire e, non appena si adagia nel piatto, poniamovi delicatamente ai lati una bella corona di origano tritato. Olè!
venerdì 20 aprile 2012
INGREDIENTE: La Magnosa o Cicala di Mare
Parliamo oggi di un crostaceo, usato molto spesso come ingrediente in molti sughi della cucina marinara italiana. Mi riferisco alla Magnosa, o cicala di mare (da non confondere con le omonime ma differenti "Pannocchie" o "Cannocchie"), che spesso e volentieri con il suo pronunciato sapor dolce, funge da vero e proprio fiore all'occhiello per la preparazione dei primi (quelli in sugo rosso in particolare come la ricetta dello "Scoglio"), senza disdegnare un ruolo da prima attrice nella composizione della zuppa di crostacei.
E' presente in molti mari, dall'Oceano Pacifico al Mar Meditterraneo e predilige il fondale prettamente roccioso, andandosi sovente a rintanare nelle insenature. Con testa piatta di forma quadrangolare e corazza molto spessa, viene pescata in dimensioni variabili e si può trovare in commercio da una pezzatura di 10 cm sino ai 40 cm, per un peso addirittura di 2kg. Ovviamente per la preparazione di un sugo misto o di un brodo (ed anche per le nostre tasche!), si predilige la pezzatura molto piccola, la quale è più versatile in fase di preparazione, ha un discreto effetto scenico e si consuma meglio, in quanto basterebbe un semplice taglio verticale di forbice, sul loro dorso.
Infatti questo crostaceo, quando si riesce a trovare a prezzi abbastanza abbordabili ibn commercio (dai 12 ai 22 euro al chilo, mediamente), riesce a conferire un sapore molto gradevole al sugo e, nelle ricette particolarmente elaborate, può benissimo sostituirsi od affiancare l'astice. Per provarne in piccolo, il particolare sapore potete anche improvvisare due spaghetti "alla cicala", facendo soffriggere in pentola la classica base di aglio ed olio extravergine (preferibilmente di alta qualità e particolarmente denso), sino a rosolatura. In seguito aggiungete polpa di pomodoro (fatta da voi od in barattolo, preferibilmente a pezzettoni e di alta qualità) e mandate in ebollizione. Parallelamente in altra pentola, mettete l'acqua a bollire, vi servirà per la pasta. In fase di ebollizione incidete verticalmente il dorso delle cicale (se di pezzatura piccola, usatene una per persona) e mettetele nella pentola dove sta bollendo la polpa di pomodoro, avendo premura di correggere con sale il sugo evitando che sciapisca....quindi ogni tanto assaggiate! Fatto ciò, lasciare in ebollizione per circa 25 minuti, ma al 12° minuto (od in base al tempo di cottura della pasta che sceglierete) ovviamente mettete in cottura la pasta. Dopo i fatidici 25 minuti, scolate la pasta e passatela in padella assieme al sugo. Mantegare bene, eventualmente allungando un pochino con olio extravergine e poi servire. Olè!
FOTO: Cicale appena bollite nel sugo, pronte ad esser mantegate e servite. Foto realizzata grazie al Ristorante al 58 (Santa Marinella).
Mr.B.
E' presente in molti mari, dall'Oceano Pacifico al Mar Meditterraneo e predilige il fondale prettamente roccioso, andandosi sovente a rintanare nelle insenature. Con testa piatta di forma quadrangolare e corazza molto spessa, viene pescata in dimensioni variabili e si può trovare in commercio da una pezzatura di 10 cm sino ai 40 cm, per un peso addirittura di 2kg. Ovviamente per la preparazione di un sugo misto o di un brodo (ed anche per le nostre tasche!), si predilige la pezzatura molto piccola, la quale è più versatile in fase di preparazione, ha un discreto effetto scenico e si consuma meglio, in quanto basterebbe un semplice taglio verticale di forbice, sul loro dorso.
Infatti questo crostaceo, quando si riesce a trovare a prezzi abbastanza abbordabili ibn commercio (dai 12 ai 22 euro al chilo, mediamente), riesce a conferire un sapore molto gradevole al sugo e, nelle ricette particolarmente elaborate, può benissimo sostituirsi od affiancare l'astice. Per provarne in piccolo, il particolare sapore potete anche improvvisare due spaghetti "alla cicala", facendo soffriggere in pentola la classica base di aglio ed olio extravergine (preferibilmente di alta qualità e particolarmente denso), sino a rosolatura. In seguito aggiungete polpa di pomodoro (fatta da voi od in barattolo, preferibilmente a pezzettoni e di alta qualità) e mandate in ebollizione. Parallelamente in altra pentola, mettete l'acqua a bollire, vi servirà per la pasta. In fase di ebollizione incidete verticalmente il dorso delle cicale (se di pezzatura piccola, usatene una per persona) e mettetele nella pentola dove sta bollendo la polpa di pomodoro, avendo premura di correggere con sale il sugo evitando che sciapisca....quindi ogni tanto assaggiate! Fatto ciò, lasciare in ebollizione per circa 25 minuti, ma al 12° minuto (od in base al tempo di cottura della pasta che sceglierete) ovviamente mettete in cottura la pasta. Dopo i fatidici 25 minuti, scolate la pasta e passatela in padella assieme al sugo. Mantegare bene, eventualmente allungando un pochino con olio extravergine e poi servire. Olè!
FOTO: Cicale appena bollite nel sugo, pronte ad esser mantegate e servite. Foto realizzata grazie al Ristorante al 58 (Santa Marinella).
Mr.B.
giovedì 19 aprile 2012
RICETTA: Gnocchi di riso con pollo e zucchine in salsa di soia
Come primo assaggio vi proponiamo un piatto piuttosto inusuale per i nostri canoni, poichè ha origini nel paese del Sol Levante. Ovviamente è una versione semplificata, ma rende molto bene e non è escluso che, proprio per la genuinità della preparazione e degli ingredienti che comprerete, non vi faccia fare pure una bella figurina con qualche ospite incuriosito.
Ora passo alla disamine di tutto quel che vi occorre:
INGREDIENTI x 2 persone:
-1,80/2,00 hg di gnocchetti di riso(si trovano facilmente in tutti i negozi specializzati)
-2 hg di zucchine (che dovrete tagliare molto minuziosamente o a "mezzaluna" o a "cubetti" oppure alla "Julienne", in base ai vostri gusti, basta che non vi sia moltissimo spessore.
-1,5 hg di petto di pollo, anch'esso dovrete prepararvelo ben tagliato a pezzetti
-Salsa di Soia (una bottiglina sempre utile..)
-Uno spicchietto d'aglio, meglio tritato
-30 g di cipolla
-Olio extravergine, sale
PREPARAZIONE
Mandiamo in ebollizione la pentola con l'acqua ed iniziamo al contempo a preparare il nostro padellone con il soffritto (meglio affidarsi ad una wok, in tal caso). E' importante regolare tutta questa preparazione nell'arco dei 30 minuti, poichè gli gnocchetti di riso, una volta messi a bollire in pentola, impiegano 25-27 minuti per andare in cottura, che è un tempo elevatissimo. Una soluzione per risparmaiare tempo sarebbe il metterli per qualche ora a bagno in acqua a temperatura ambiente, per farli ammorbidire un pò, ma quasi mai si fa....quindi preparatevi ad una lunga fase di bollitura e da ciò orientate anche la cottura del sugo che prepareremo nella wok. Detto ciò, una volta che gli gnocchetti sono in ebollizione da almeno 12 minuti, inseriamo nella wok un giro d'olio extravergine d'oliva, la cipolla tritata, l'aglio tritato, le zucchine a cubetti ed il pollo a pezzettini. A ciò aggiungiamo un goccio d'acqua (meno di mezzo bicchiere) e mandiamo in cottura a fiamma media. Dopo un minuto aggiungiamo un cucchiaino scarso di sale fine, poi prendiamo la nostra salsa di soia e versiamone nella wok con un giretto circolare di bottiglietta (senza esagerare) e continuiamo la cottura. Non appena vedete che i pezzettini di pollo iniziano ad impallidire per la cottura, portate la fiamma a bassa intensità ed aspettiamo che anche la bollitura degli gnocchetti faccia il suo corso. Controllate sempre la durezza delle zucchine, occhio a non farle troppo spappare, altrimenti fermate la fiamma in attesa degli gnocchetti, che andranno mantegati. Tolti gli gnocchetti dalla pentola, versateli delicatamente nella wok ed iniziate a mantegare per 1,5/2 minuti, in modo da amalgamare bene la salsa, girando spesso, poichè tendono ad attaccarsi, se trascurati.
Finita la mantegatura, servite nel piatto ed il gioco è fatto!
Ora passo alla disamine di tutto quel che vi occorre:
INGREDIENTI x 2 persone:
-1,80/2,00 hg di gnocchetti di riso(si trovano facilmente in tutti i negozi specializzati)
-2 hg di zucchine (che dovrete tagliare molto minuziosamente o a "mezzaluna" o a "cubetti" oppure alla "Julienne", in base ai vostri gusti, basta che non vi sia moltissimo spessore.
-1,5 hg di petto di pollo, anch'esso dovrete prepararvelo ben tagliato a pezzetti
-Salsa di Soia (una bottiglina sempre utile..)
-Uno spicchietto d'aglio, meglio tritato
-30 g di cipolla
-Olio extravergine, sale
PREPARAZIONE
Mandiamo in ebollizione la pentola con l'acqua ed iniziamo al contempo a preparare il nostro padellone con il soffritto (meglio affidarsi ad una wok, in tal caso). E' importante regolare tutta questa preparazione nell'arco dei 30 minuti, poichè gli gnocchetti di riso, una volta messi a bollire in pentola, impiegano 25-27 minuti per andare in cottura, che è un tempo elevatissimo. Una soluzione per risparmaiare tempo sarebbe il metterli per qualche ora a bagno in acqua a temperatura ambiente, per farli ammorbidire un pò, ma quasi mai si fa....quindi preparatevi ad una lunga fase di bollitura e da ciò orientate anche la cottura del sugo che prepareremo nella wok. Detto ciò, una volta che gli gnocchetti sono in ebollizione da almeno 12 minuti, inseriamo nella wok un giro d'olio extravergine d'oliva, la cipolla tritata, l'aglio tritato, le zucchine a cubetti ed il pollo a pezzettini. A ciò aggiungiamo un goccio d'acqua (meno di mezzo bicchiere) e mandiamo in cottura a fiamma media. Dopo un minuto aggiungiamo un cucchiaino scarso di sale fine, poi prendiamo la nostra salsa di soia e versiamone nella wok con un giretto circolare di bottiglietta (senza esagerare) e continuiamo la cottura. Non appena vedete che i pezzettini di pollo iniziano ad impallidire per la cottura, portate la fiamma a bassa intensità ed aspettiamo che anche la bollitura degli gnocchetti faccia il suo corso. Controllate sempre la durezza delle zucchine, occhio a non farle troppo spappare, altrimenti fermate la fiamma in attesa degli gnocchetti, che andranno mantegati. Tolti gli gnocchetti dalla pentola, versateli delicatamente nella wok ed iniziate a mantegare per 1,5/2 minuti, in modo da amalgamare bene la salsa, girando spesso, poichè tendono ad attaccarsi, se trascurati.
Finita la mantegatura, servite nel piatto ed il gioco è fatto!
mercoledì 18 aprile 2012
La Casetta di Arzillo (Furbara/Sasso)
Arzillo sarò io......ancora io....allorquando dopo cotanta sfilata di leccornie, m'alzerò e ti dirò: taglia! Quella bestia di bisteccona, lombo et filetto......sarà la mia ricompensa, per non essermi perso nulla, proprio nulla!
E' un posto che ho felicemente scoperto per caso, poichè passeggiando una sera all'imbrunire (in dolce compagnia...chiaro) sulla via Aurelia, mi venne alla mente di voltare a Furbara ed addentrarmi nell'entroterra della strada del Sasso. Il Sasso appunto, è li che dovevo andare ignaro che il lunedì è un giorno per i ristoratori pieno di croci....perchè il riposo è sacro sì, tuttavia affama...se proprio di lunedì.... tu capiti nei panni di colui che si candida alla mensa!Volevo insomma cenare ed anche tanto, avrei dato il meglio di me, ma sfortuna vuol che arrivati al Sasso troviamo tutto chiuso, tranne un'attività che, vista dalla strada, tutto voleva meno che due intrusi....visto che stava servendo un vistosissimo buffet e cocktail all'esterno (roba di tendenza, per chi vuol tendere o provare a tendere.....). Va bhè, non avevo bisogno di roba così, mi serviva un posto genuino...dove sfogare il mio appetito, ed incontrare gente alla mano, senza puzza sotto il naso e sincera, quando ci si intende di cucina e di carne, nella fattispecie. Pertanto sconsolato imboccavo la via del ritorno, quando d'un tratto appare un lumicino sempre in via Furbara-Sasso, proprio alla fine del monte, in direzione della località Due Casette. Vediamo un'insegna accesa e col fiuto del "vada come vada io ho fame, cavolo", voltiamo per entrare in un piccolo piazzalino in ghiaia adibito a parcheggio, nel cuore della campagna. Proprio di fronte, un simpatico capannone, come quelli di una volta, molto ben risistemato ma dall'aspetto ancora molto evocativo e sincero, insomma di quella semplicità e calore che t'invogliano ad entrare. E così è stato e posso confermare che ogni impressione positiva avuta all'esterno, non è stata affatto tradita.
Varcata la soglia vediamo dunque una discreta schiera di tavoli esterni, buona parte dei quali occupati e, sul lato destro, un grande caminone non distante dal quale stava un frigo a vetrina simile a quello della macelleria, ricco di ogni bene che la carne possa annoverare. La cosa molto simpatica è che alcune persone si recano proprio verso quel frigo e, similmente a come si suol in macelleria, scelgono il tipo di carne che vogliono mangiare, se la fanno tagliare dal titolare (che è sapiente, il deus ex machina di quest'arte).....poi questa va dritta dritta alla brace!!
Insomma, non vedevo l'ora di sedermi. Optai, anche per curiosità, di andare oltre la veranda esterna ed accomodarmi in sala, all'interno della gagliarda "casetta", dove l'ambiente è ancora più simpatico: tavoli in legno, tovagliette in cartapaglia, arredamento caldo stile trattoria, ma con un tocco di pub all'inglese, con un bancone molto ricco e sponsor d'epoca dipinti a mano sulle pareti. All'interno vi saranno una trentacinquina di posti, più qualche tavolo più riservato posto sul soppalco della struttura. Appena seduti il cameriere, molto simpatico e confidenziale ci illustra le specialità della serata, indirizzandoci sul loro antipasto della casa e poi sui primi, tutti rigorosamente a base di specialità di terra accostati alla pasta all'uovo. E così fu, arrivato l'antipasto misto in un grosso tagliere di legno iniziammo la degustazione di varie specialità: da una vasta scelta di salumi (prosciutto, speck, lonza, salame, salame piccante..) ai formaggi e ricotta fresca, a verdure cotte con salsine particolari, ai tortini.....tutto buono, abbondante ed originale, insomma tanta roba e non proprio il solito antipasto. Assai, assai meritevole di esser sempre preso!! Per primo, secondo le ricette della moglie del titolare, abbiamo ordinato un sugo ottimo con speck, zucchine e pachino e fettuccine al cinghiale, in più un assaggio di orecchiette alla ricotta. Una bella panoramica e tutto gustoso, con porzioni molto abbondanti......ed io malgrado una ricchissima mangiata ero ancora in piedi, pronto al grande salto....verso il regno della ciccia, racchiuso in quel frigo a vetrina MAGICO, MAGICO. Quindi olè, al ripasso del cameriere ordiniamo una entrecote (lei, non molto abbondante per ovvie ragioni) ed una bella bistecca lombo e filetto con osso, di peso sostenuto in media cottura, accostata a cicoria ripax in padella. Follia, troppa roba? No....signori! Ebbene dopo una cena già ottima, dopo venti minuti raggiungiamo il livello d'eccellenza, con una delicatissima entrecote alla brace per mia moglie ed un monumento di bisteccona al sangue per me, altissima....trabordante dal piatto....impossibile resisterle, a costo di prendere in affitto una seconda pancia! E così, da una esperienza culinaria molto intensa, ho scoperto che alla Casetta di Arzillo, la carne è di qualità superiore, ottima sarebbe diminutivo....e lavorata da sapienti mani, secondo i giusti canali anche di rifornimento.
Malgrado fossi strapieno, avendo mangiato per tre, non riuscivo a togliermi dalla testa che quello era il miglior ristorante dove poter mangiare carne della zona ed infatti ora andiamo solo ed esclusivamente da Arzillo, e se è pur vero che vi sono ristoranti molto buoni a non molta distanza....da Arzillo c'è qualcosa di più....dalla confidenzialità, alla simpatia, al calore, alla semplicità......alla carne sopraffina. Il costo medio va (dipende dalla qualità della bevanda e dal peso della carne che si va ad ordinare) dalle 25 alle 35 euro a persona, ma si torna a casa con due chili di roba in più mai tanto desiderati.
E' proprio vero che a volte i posti scoperti per caso si rivelano i migliori....e dopo, pur ringraziandolo, nulla sarà lasciato...al caso!!
Prenotazione consigliata, se volete darci dentro con la carne però il consiglio (non fate come me, non potreste!) è lasciargli il giusto spazio all'interno del pasto, evitando di arrivarci sazi, perchè merita veramente e poi come si suol dire, provare per credere. Vi posto pure una utilissima mappetta retrostante il bigliettino da visita!
SCHEDA:
-NOME: La Casetta di Arzillo
-INDIRIZZO: Via Furbara Sasso 102 (Roma)-
-TELEFONO:06.99079406
-GIORNO DI CHIUSURA: mercoledi
-PARCHEGGIO: ampio
-PARCHEGGIO: ampio
martedì 17 aprile 2012
Il Churrasco (Civitavecchia)
Lino, sopraffino...al camino!!!!!!!
Vi piace la carne e non vi va di addentravi nell'entroterra del litorale nord di Roma?
Beh inauguriamo il nostro tour dicendo che il Ristorante "il Churrasco"
fa decisamente al caso vostro ed è appena fuori dal centro urbano di
Civitavecchia, a circa un'ora da Roma. La gestione è giovane ma esperta:
subito appena si entra c'è un grosso caminone con braci e carni
ruspanti ad inebriarvi col loro odore. Il locale, per quanto regni
un'accomodante atmosfera familiare, è molto fine e lo si nota anche dai
più piccoli particolari d'arredamento, dalle sedie al palquet,
dall'attenta apparecchiatura, ai riflessi su bicchieri e posate che
conferisce l'impianto d'illuminazione. Subito, fame esclusa, ci si mette
a proprio agio. Ma andiamo al sodo e cominciamo a parlare di cucina:
assolutamente da provare il loro antipasto misto di terra, magari
dividendolo in due, perchè è veramente vasto e vario....da soli,
stavolta fame inclusa, vi stende!
Si
inizia con le varie bruschette ai pomodori, salame e prociutto, per
andare alle salsicce secche, ad una salsa di fagioli, ai fiori di zucca,
ai cavoli, ai formaggi veramente gustosi, per chiudere con una fumante
salsa di fegatelli magistrale(da provare sulla bruschetta!). Ad ogni
modo aspettatevi dei gradevoli innesti, poichè al Churrasco l'antipasto
si evolve e varia spesso nel tempo e nelle stagioni. I primi sono alla
giornata, ricalcando la tipica cucina romana ed occorre sentire dalla
viva voce del cameriere che cosa propone la casa; ma se è la carne che
avete in mente io consiglio sempre di accoppiare antipasto + secondo,
perchè altrimenti sarete costretti a deporre le armi senza ancora che il
bello si sia presentato al vostro cospetto. Ed ecco allora che a scelta
potrete sbizzarrirvi nell'Impero della ciccia, si parte dalle costate
nazionali (sino ad un chilo senza osso), per arrivare alle argentine ed
alle danesi. C'è poi anche un vasto assortimento di filetto, spiedini e
di salsiccia.....tutto rigorosamente alla brace. Insomma,
ottimo.......ma dovete decisamente inaugurare con una bella bistecca
nazionale da 7-8 etti senza osso!!!
Prezzo: dalle 25 alle 40 euro a persona per un menù di carne.....si può fare eccome!
SCHEDA:
-NOME: Il Churrasco
-INDIRIZZO: Via Aurelia Nord 18/B -Civitavecchia (Roma)-
-TELEFONO: 0766.35766
-GIORNO DI CHIUSURA: Martedì
Capperi! (Roma)
Ok, aspetto....capperi! Aspetto.....poi mi seggo...ed infilzo lama...e forca...into panzerotti...e poi magno, si magno.....e.....aho...la bistecca sta a scappaaa!!! Wait!!!! Tienimi my panzerotti....ti prego save my panzerotti!!!
Ristorante
molto bello ed accogliente, situato ad angolo in Via Damiano Chiesa a
Roma. Appena arrivati, la cosa che balza subito all'occhio è un notevole
movimento di persone nei dintorni dell'entrata e, se è così,
sicuramente qualche buon motivo ci sarà.
Una
volta a tavola e dopo le prime degustazioni, le ipotesi divengono
certezze: il movimento è più che giustificato; il posto merita e stare
seduti nei suoi ambienti regala momenti preziosi; quindi chiedete subito
il biglietto da visita con il numero di telefono...vi sevirà!
Ah, una cosa importante: in rete si legge che "Capperi!" sul sabato
sera non prende prenotazioni, per non rischiare di scontentare le tante
persone che si recano ivi a cena...consiglio di verificare questa
indiscrezione, anche perchè quando ci sono andato io era di venerdì sera
ed avevo regolarmente prenotato all'ora di pranzo. Appena si entra si
nota che è un locale molto ben curato, diviso in varie zone, ognuna
molto grande e spaziosa. L'atmosfera è calda, raffinata, ma anche con un
tocco di familiare rusticità esaltata anche dal mobilio e dalle
rifiniture in legno.
Ogni zona del locale
che, tra l'altro è molto grande, mantiene sempre la sua intimità ed il
servizio da subito dimostra simpatia ed efficienza, per nulla dispersivo
od eccessivamente formale, vista anche la bella immagine di locale alla
moda che "Capperi!" conferisce, nonostante le tante persone in
contemporanea sedute a tavola. Insomma per quanto sia un posto pieno di
gente, la confusione non regna mai sovrana e ci si sente da subito a
proprio agio.
Il menù Pizzeria è estremamente
vario, si va dall'antipasto dove spiccano Supplì, crocchette ed olive
ascolane (in questo caso, provare per credere, espresse e fatte in
casa), per arrivare a pizze e calzoni di tutti i tipi. Personalmente ho
provato il Ristorante e quindi sarò più dettagliato su questo punto.
Come antipasto si può optare per un antipasto di terra, oppure bisogna
assolutamente provare il loro "fungone"; ma andiamo ai primi perchè se
siete venuti per la carne è qui che si inizia a fare sul serio con gli
ottimi "strozzapreti al Ragù Umbro" con carne, funghi e tartufo nero in
sugo rosè. In alternativa, tra i vari, c'è anche un piatto tipico della
cucina romana come i "Tonnarelli cacio, pepe e fiori di zucca", in sugo
bianco. Nota importante: le porzioni sono abbondanti...vi rifarete gli
occhi.
Per i secondi c'è da sbizzarrirsi con
la carne: Bistecche di Vitello dai 300 grammi in su, Fiorentine a scelta
da 500 grammi ed oltre, Stinco di Vitello (per due persone), filetto,
salsiccie, Grigliata Mista, Petto di pollo oppure succosi hamburger "alla capperi",
ossia giganteschi ammassi di carne macinata fumante con provola sopra.
Ogni secondo viene servito su piatti enormi, incorniciati con
sottopiatti in rame incandescenti, accompagnati da patate al forno e
verdure....un autentico spettacolo per la vista. Il prezzo è di media
fascia, un pasto completo base di carne con vino della casa vi viene
sulle 35-40 euro per persona, ma ne vale assolutamente la pena,
resterete soddisfatti, super-sazi e ci ritornerete.....capperi se ci
ritornerete!!
SCHEDA:
-NOME: Capperi!-INDIRIZZO: Via Damiano Chiesa 10-12-14, Roma
-TELEFONO: 06-35340085
I Quadri 2000 (Castel Gandolfo)
Dico....un bel dilemma.....ma quanto ho mangiato bene....ai Quadri 2000, duemila.....due....mila...******(ranf.......la giusta siesta con la pancia piena)
Ottimo
punto d'approdo per una bella e rilassante gita naturalistica a pochi
chilometri da Roma. Siamo nella splendida cornice del Lago di Castel
Gandolfo e, per arrivare al complesso turistico "I Quadri 2000" (che accosta alla ristorazione molti altri servizi come uno stagionale stabilimento balneare, un'area sosta caper nonchè piccolo bed and breakfast) basta servirsi del lungo lago, o meglio della cosiddetta Via dei Pescatori, fermandosi al n.21.
Non
è un caso perchè tra la ventina (ed oltre) di ristoranti presenti nella
via del lago, quello di cui stiamo parlando è l'unico che poggia
direttamente a ridosso della riva, senza, per intenderci, dover
attraversare la strada per accedere alla spiaggia. Il colpo d'occhio che
se ne ricaverà, prossimi al livello dell'acqua, non è di certo cosa da
trascurare se si ha in mente di procedere ad una felice e spensierata
degustazione.
Ma, presupposto che l'atmosfera non mancherà, proseguiamo con ordine ed occupiamoci del posto-macchina: si noterà subito la presenza di griglie di parcheggio blu ai lati della strada; meglio farci subito affidamento poichè altri parcheggi sono improponibili; inoltre si paga il ticket principalmente nei mesi estivi (per i biglietti basta entrare ed acquistarli proprio all'interno del ristorante), per il restante periodo dell'anno si parcheggia senza impegni...meglio così!
Appena entrati si noteranno subito esservi, ai lati dell'ingresso, due sale principali: una veranda a pian terreno sulla parte sinistra, principalmente dall'atmosfera sfumata, lignea e caratteristica; mentre a destra si accede ad un'ulteriore veranda, più intima, leggermente rialzata e con un arredamento meno rustico ma decisamente più ricercato. Una volta accomodati in tavoli in cui l'accostamento cromatico prevalente è il giallo scuro ed il blu, quasi a simboleggiare il connubio tra acqua e terra, nulla c'impedisce di addentrarci nel menù del ristorante e quindi di andare al sodo. La lista si presenta subito come estremamente varia e ricca di piatti.
Oltre alla scelta di pizze che, per motivi di spazio trascureremo, si propongono con estrema maestria, sia un menù di terra sia un menù a base di pesce, ma è sui piatti in cui entrambe le cucine si compenetrano che troviamo le più interessanti portate del ristorante lacustre. Ad esempio ci sono degli ottimi spaghetti rosè con vongole e funghi porcini (se vi piace il porcino aggiungo che in questa zona ci andrete a nozze....sono molto saporiti!) oppure degli strozzapreti con gamberetti e funghi porcini. Per il menù di pesce interessanti delle linguine all'astice (su prenotazione) o dei particolari spaghetti con filetto di rombo e bottarga.
Consiglio tuttavia, prima di addentrarsi nei meandri della pasta di inaugurare il pranzo, magari dividendolo, con un bell'antipasto misto di mare (non eccessivamente grande ma molto vario, con cozze, insalata di mare, gamberetti, carpacci); oppure in monocolore con un bel carpaccio di pescespada che, ai Quadri 2000, è un'autentica specialità...che consiglio!
Per secondo c'è una vasta scelta di carni tra bistecche, fiorentine e grigliate; oppure di pesce da fare o ai ferri od al cartoccio, in quest'ultimo caso proposti in sugo rosè, accompagnati con calamari, frutti di mare, scampi e gamberoni. Ne esce inaspettatamente un piatto vasto...che metterà, a dispetto di quanto non dica la carta, a dura prova le vostre capacità di resistenza. Per andare un pò più sul soft, da prendere in considerazione anche un buon piatto di calamari ai ferri con funghi, rughetta ed aceto balsamico. Nel caso raro in cui, dopo un trittico antipasto-primo-secondo le forze non vi abbiano ancora abbandonato; chiude il pranzo una bella pannacotta alla nutella od una fantasmagorica sbriciolata...ma si sa....non si può avere tutto dalla vita!
Resta la pancia veramente piena ed un piacevole ricordo tra i sapori della buona cucina e la compagnia rilassante di un lago poetico; prima di tornare inevitabilmente nel caos cittadino di tutti i giorni. Il prezzo medio di un pranzo completo a base di pesce è sulle 40-45 euro per persona.
Ma, presupposto che l'atmosfera non mancherà, proseguiamo con ordine ed occupiamoci del posto-macchina: si noterà subito la presenza di griglie di parcheggio blu ai lati della strada; meglio farci subito affidamento poichè altri parcheggi sono improponibili; inoltre si paga il ticket principalmente nei mesi estivi (per i biglietti basta entrare ed acquistarli proprio all'interno del ristorante), per il restante periodo dell'anno si parcheggia senza impegni...meglio così!
Appena entrati si noteranno subito esservi, ai lati dell'ingresso, due sale principali: una veranda a pian terreno sulla parte sinistra, principalmente dall'atmosfera sfumata, lignea e caratteristica; mentre a destra si accede ad un'ulteriore veranda, più intima, leggermente rialzata e con un arredamento meno rustico ma decisamente più ricercato. Una volta accomodati in tavoli in cui l'accostamento cromatico prevalente è il giallo scuro ed il blu, quasi a simboleggiare il connubio tra acqua e terra, nulla c'impedisce di addentrarci nel menù del ristorante e quindi di andare al sodo. La lista si presenta subito come estremamente varia e ricca di piatti.
Oltre alla scelta di pizze che, per motivi di spazio trascureremo, si propongono con estrema maestria, sia un menù di terra sia un menù a base di pesce, ma è sui piatti in cui entrambe le cucine si compenetrano che troviamo le più interessanti portate del ristorante lacustre. Ad esempio ci sono degli ottimi spaghetti rosè con vongole e funghi porcini (se vi piace il porcino aggiungo che in questa zona ci andrete a nozze....sono molto saporiti!) oppure degli strozzapreti con gamberetti e funghi porcini. Per il menù di pesce interessanti delle linguine all'astice (su prenotazione) o dei particolari spaghetti con filetto di rombo e bottarga.
Consiglio tuttavia, prima di addentrarsi nei meandri della pasta di inaugurare il pranzo, magari dividendolo, con un bell'antipasto misto di mare (non eccessivamente grande ma molto vario, con cozze, insalata di mare, gamberetti, carpacci); oppure in monocolore con un bel carpaccio di pescespada che, ai Quadri 2000, è un'autentica specialità...che consiglio!
Per secondo c'è una vasta scelta di carni tra bistecche, fiorentine e grigliate; oppure di pesce da fare o ai ferri od al cartoccio, in quest'ultimo caso proposti in sugo rosè, accompagnati con calamari, frutti di mare, scampi e gamberoni. Ne esce inaspettatamente un piatto vasto...che metterà, a dispetto di quanto non dica la carta, a dura prova le vostre capacità di resistenza. Per andare un pò più sul soft, da prendere in considerazione anche un buon piatto di calamari ai ferri con funghi, rughetta ed aceto balsamico. Nel caso raro in cui, dopo un trittico antipasto-primo-secondo le forze non vi abbiano ancora abbandonato; chiude il pranzo una bella pannacotta alla nutella od una fantasmagorica sbriciolata...ma si sa....non si può avere tutto dalla vita!
Resta la pancia veramente piena ed un piacevole ricordo tra i sapori della buona cucina e la compagnia rilassante di un lago poetico; prima di tornare inevitabilmente nel caos cittadino di tutti i giorni. Il prezzo medio di un pranzo completo a base di pesce è sulle 40-45 euro per persona.
SCHEDA:
-NOME: I Quadri 2000
-INDIRIZZO: Via dei Pescatori n. 21, Castel Gandolfo (lago) (RM)
-TELEFONO: 06/9361400
La Tenuta dell'Argento (Civitavecchia)
Soprese dietro la collina.......e non è un film horror ( a meno che non vi immedesimiate nelle bistecche....che stiamo per pappare)
Torniamo sul litorale nord di Roma e precisamente a Civitavecchia, con la premessa che in questa stagione lo faremo spesso.
Oggi introdurremo un posto differente, con una diversa impostazione ma che può fare decisamente al caso vostro se, oltre ai sapori, volete regalarvi un vero e proprio soggiorno all'insegna della natura e della genuinità.
Oggi introdurremo un posto differente, con una diversa impostazione ma che può fare decisamente al caso vostro se, oltre ai sapori, volete regalarvi un vero e proprio soggiorno all'insegna della natura e della genuinità.
La "Tenuta dell'Argento" è un luogo
bellissimo, che si trova appena usciti dal centro urbano in direzione
dell'entroterra tolfo-lumierasco, al termine di una ripida salita
collinare che non esclude addirittura di percorrerla innestando la prima
marcia. Al termine della scalata però l'occhio si prende tutta la sua
parte, il panorama è fantastico (un ampio scorcio di campagna collinare,
l'orizzonte marino sullo sfondo), così come la tenuta, finemente
immersa nel verde con ampio parcheggio e maneggio antistante. Per chi
volesse fermarsi vi è anche un albergo a tre stelle, dotato di ogni
comfort e fiore all'occhiello di un grande pacchetto di servizi per
rilassarsi, fare attività, andare a cavallo ed immergersi nella vera e
propria vita di campagna. E' un'esperienza che consiglio a tutti!
Ora
però andiamo al ristorante, da noi provato per ben due volte nell'arco
di un mese e mezzo. La premessa sul locale è più che dovuta, visto che
nessun particolare si trascura: l'atmosfera è finissima, la cura per
l'arredamento e gli interni accostata a ciò che si può ammirare fuori
dalla finestra è di tale fascino che potrebbe farvi pensare che la
"Tenuta dell'Argento" sia il posto adatto per occasioni ben più
importanti come matrimoni, comunioni o battesimo. Insomma, una cornice
assai suadente, ma ora andiamo al sodo.
Iniziamo dall'antipasto nel quale, a nostro avviso, le scelta migliore è "il tagliere",
non trabordante nelle dimensioni ma assai appetitoso con varie scelte
di affettati, formaggi ed altre specialità della casa. Per primo piatto
abbiamo mangiato pasta al sugo di cinghiale e per ben due volte una
sorta di verace ragù umbro in bianco con funghi e salsiccia. Per secondo
si può optare tra varie scelte in una bella scelta di carni, buone ma
non eccessive nelle dimensioni. La "Fiorentina" è impegnativa
ma non impossibile da finire ed è servita già tagliata in varie sezioni,
quindi se c'è un commensale consenziente si può steccare che è un
piacere...sennò pazienza vorrà dire che ci tornerete!!
Per ulteriori informazioni, prenotazioni ed offerte sui servizi vi rimando al curatissimo sito http://www.tenutadellargento.com/, da cui ho preso in prestito questa foto. Visitatelo, vedere per credere, mi raccomando!
Casale del Castellaccio
Reportage nelle lande della Ciccia....
Introduzione:
E' stato una piacevolissima sorpresa, consigliato da amici e subito
l'abbiamo eletto come uno dei migliori locali di chefpoint di questo
autunno, a patto che vi piaccia la carne, sia chiaro! Detto ciò,
anticipiamo anche che sicuramente quanto prima ci torneremo ed
assaporeremo altri gustossimi piatti tipici di questo agriturismo
affascinante, caldo, evocativo e sopratutto "vero", in ogni senso. Con
questa semplice premessa non vogliamo tanto decantare la bellezza
indubbia del luogo su cui sorge la costruzione del ristorante, bensì
intendere che il "Casale del Castellaccio" è cosa profondamente
diversa dalla maggior parte dei locali della sua categoria, e ora vi
spieghiamo il perchè. Infatti al normale servizio di ristorazione,
curato nel massimo rispetto della cultura rurale del Lazio, è affiancata
una vendita di prodotti tipici di produzione propria, dalle carni ai
formaggi e già questo dovrebbe più che bastare per garantirne la piena
genuinità della cucina, che, vi ripeto, non solo non tradirà le vostre
buone intenzioni....ma vi spingerà a tornarci una seconda volta!
La strada ed il locale : La località è presso "I Terzi", nell'entroterra di Palidoro, a pochi chilometri da Roma. Per arrivarci basta percorrere la via Aurelia in direzione Civitavecchia, superare Torre in Pietra ed, arrivati alla grande rampa di Palidoro (Via Aurelia km 30 circa), percorrere la rotatoria per poi imboccare la traversa in direzione est (per Bracciano) che conduce nell'entroterra. Da questo punto ci vorranno circa dieci minuti di viaggio per una stretta ma asfaltata strada di campagna, prima di scorgere alla vostra sinistra la grande tenuta de "Il Casale del Castellaccio". Il parcheggio è molto ampio, quindi difficilmente avrete problemi per liberarvi della vostra auto. Una volta scesi ci si addentra nei giardini della tenuta che ha diverse costruzioni attorno, in cui si lavorano i prodotti tipici. Il ristorante è posto in fondo al complesso ma, prima di arrivarci si possono facilmente scorgere i recinti in cui sono custoditi gli animali: capre, percore, cavalli ed un simpaticissimo asino che si affaccia spesso e si fa accarezzare.
La cucina: Ora andiamo al sodo, senza girarci intorno è sempre il perfetto connubio tra servizio, atmosfera, odori e sapori a fare di un ristorante "la tua isola felice". La nostra cena, nel suo piccolo, sarà il metro con cui misureremo il valore de "Il Casale del Castellaccio". Eravamo in quattro e, su consiglio del cameriere, abbiamo optato per aprire le danze con quattro antipasti di terra della casa. Dopo circa cinque minuti al nostro cospetto sono arrivate diverse portate d'assaggio: due varietà di formaggio tipico, di cui una piccante; delle verdure grigliate, prosciutto, salame, bruschette al pomodoro e con affettato. Non trabordante come in altri luoghi, ma assolutamente genuino, squisito in ogni piatto.....insomma, consiglio azzeccato! Come primo, desiderosi di farci male anche con i secondi, abbiamo ordinato tagliolini ai funghi porcini e ravioli con ripieno di capriolo al sugo di melanzane e porcini. Anche sui primi, oltre che particolari anche molto abbondanti, l'impressione è stata ottima. Per secondo siamo passati alla tagliata per tre persone, di cui una classica alla brace e due condite ai funghi porcini; queste ultime in particolare abbondanti (nel senso del peso e della grande quantità di funghi sopra), morbide ed eccellenti nel sapore. Raramente ho mangiato della carne così buona ed altrettando di rado l'ho fatto con assoluto gusto, malgrado fossi strapieno. Abbiamo poi preso due dolci, che ci siamo divisi.....pur non sapendo dove raccogliere le ultime forze. Il conto è stato di 165 euro, circa quaranta euro per persona; ma, visto che abbiamo ordinato l'impossibile, dall'antpasto al dolce, e ci siamo mangiati chili e chili di squisitezza....è ben più che onesto ed io ancora penso e ripenso a quella mitica tagliata.........voto 9!
La strada ed il locale : La località è presso "I Terzi", nell'entroterra di Palidoro, a pochi chilometri da Roma. Per arrivarci basta percorrere la via Aurelia in direzione Civitavecchia, superare Torre in Pietra ed, arrivati alla grande rampa di Palidoro (Via Aurelia km 30 circa), percorrere la rotatoria per poi imboccare la traversa in direzione est (per Bracciano) che conduce nell'entroterra. Da questo punto ci vorranno circa dieci minuti di viaggio per una stretta ma asfaltata strada di campagna, prima di scorgere alla vostra sinistra la grande tenuta de "Il Casale del Castellaccio". Il parcheggio è molto ampio, quindi difficilmente avrete problemi per liberarvi della vostra auto. Una volta scesi ci si addentra nei giardini della tenuta che ha diverse costruzioni attorno, in cui si lavorano i prodotti tipici. Il ristorante è posto in fondo al complesso ma, prima di arrivarci si possono facilmente scorgere i recinti in cui sono custoditi gli animali: capre, percore, cavalli ed un simpaticissimo asino che si affaccia spesso e si fa accarezzare.
La cucina: Ora andiamo al sodo, senza girarci intorno è sempre il perfetto connubio tra servizio, atmosfera, odori e sapori a fare di un ristorante "la tua isola felice". La nostra cena, nel suo piccolo, sarà il metro con cui misureremo il valore de "Il Casale del Castellaccio". Eravamo in quattro e, su consiglio del cameriere, abbiamo optato per aprire le danze con quattro antipasti di terra della casa. Dopo circa cinque minuti al nostro cospetto sono arrivate diverse portate d'assaggio: due varietà di formaggio tipico, di cui una piccante; delle verdure grigliate, prosciutto, salame, bruschette al pomodoro e con affettato. Non trabordante come in altri luoghi, ma assolutamente genuino, squisito in ogni piatto.....insomma, consiglio azzeccato! Come primo, desiderosi di farci male anche con i secondi, abbiamo ordinato tagliolini ai funghi porcini e ravioli con ripieno di capriolo al sugo di melanzane e porcini. Anche sui primi, oltre che particolari anche molto abbondanti, l'impressione è stata ottima. Per secondo siamo passati alla tagliata per tre persone, di cui una classica alla brace e due condite ai funghi porcini; queste ultime in particolare abbondanti (nel senso del peso e della grande quantità di funghi sopra), morbide ed eccellenti nel sapore. Raramente ho mangiato della carne così buona ed altrettando di rado l'ho fatto con assoluto gusto, malgrado fossi strapieno. Abbiamo poi preso due dolci, che ci siamo divisi.....pur non sapendo dove raccogliere le ultime forze. Il conto è stato di 165 euro, circa quaranta euro per persona; ma, visto che abbiamo ordinato l'impossibile, dall'antpasto al dolce, e ci siamo mangiati chili e chili di squisitezza....è ben più che onesto ed io ancora penso e ripenso a quella mitica tagliata.........voto 9!
CASALE DEL CASTELLACCIO
Via di Castel Campanile 581
Zona Palidoro-Roma
Tel 06-61697654
Via di Castel Campanile 581
Zona Palidoro-Roma
Tel 06-61697654
Amarcord....ragazzi....
I Pezzi Grossi a pranzo...
La cucina mi piace ed amo viaggiare, esplorare,
scoprire posti nuovi e la gente che li anima. E' anche questo lo scopo
di questo blog. Devo però ravvisare, che a volte tutta questa passione
scade a seguito del comportamento di certe persone che, come me, sono
sedute ad un tavolo e condividono il piacere di un ristorante. Dirò di
più, due frasi opposte nella fattispecie: la prima, quella buona.....è
che l'Italia è sinonimo di buona cucina e l'italiano è un grande
buongustaio, forse il migliore al mondo, senza eguali; la seconda,
paradossale, è che a volte mi vergogno di essere italiano e comprendo le
radici di alcune estremizzazioni che gli stranieri fanno del nostro
popolo. Mi spiego meglio, e premetto che questa è la prima volta che ne
scrivo, ma non è la prima volta che ne sento....
L'altro
giorno ero a pranzo in un noto locale della costa tirrenica, a Santa
Marinella per intenderci, completamente affollato, d'altronde era il
sabato-vigilia di Pasqua. Quando intendo affollato, voglio dire pieno
fino all'osso....dove già si è fortunati a trovare un posto per sedersi,
senza attendere o tentare altrove. Il servizio è stato ineccepibile, i
tre ragazzi al lavoro gentili come non mai e non si è atteso nulla,
nemmeno per l'ordinazione. Si siede nei miei pressi un signore ben
piazzato ed abbastanza dimesso, con relativa compagna (premetto che ci
si trovava in un noto ristorante di pesce e cucina marinara) ed ordina
una pasta al pomodoro e lei un piatto di gamberoni, senza antipasti o
null'altro. La pasta arriverà dopo venticinque minuti, un tempo
normalissimo considerata la folla. Ebbene questo signore ha stuzzicato
il cameriere dicendo che "se ci mettevano mezz'ora per una pasta al pomodoro, meglio non immaginare il resto....."(e la sua faccia era quella di un biasimo bieco e scostante)
A questo punto farei delle considerazioni personali:
Ma
che bisogno c'era di mortificare un ragazzo ed un servizio in questo
modo? La pasta al pomodoro forse non va bollita? Se si vuole una pasta
al pomodoro in un ristorante di pesce pieno zeppo e nell'ora di punta in
dieci minuti.....perchè non pensare di andare in una tavola calda senza
seccare gli altri? Ci vuole del rispetto quando si sta in mezzo alla
gente e questo vale sia per i ristoratori, sia, come in questo caso ,per
chi si siede a tavola, sennò è semplice.....SI RESTA A CASA O SI VA DA
MAC DONALD'S CI SI METTE IN FILA, SI ASPETTA IN PIEDI E SI MANGIA UN BEL
BIGMAC (CHE E' IL MIO PREFERITO, OLTRETUTTO). Ma ovviamente non è finita qui, altrimenti scriverne sarebbe
stato eccessivo. Il ragazzo del locale, senza rivolgersi al signore, ma
parlando al cameriere ha dato la giusta spiegazione tecnica della
faccenda: Quando c'è tantissima folla, potrebbe capitare di attendere
una mezzoretta anche per una Margherita in Pizzeria ( a chi non è
capitato?). Questo, aggiungerei io, perchè non si è soli, c'è anche
tanta altra gente prima di noi che, come noi, ha il diritto di mangiare.
A quel punto però il signore, adirato, ha invitato quel ragazzo a
portarsi nel retro del locale perchè gli avrebbe spiegato due o tre
cosette su chi era lui ("tu non sai con chi hai a che fare, tu non sai
chi sono io"). Il ragazzo ovviamente non ha acconsentito, evitando di
dare spettacolo di fronte tutti i clienti, grotteschi testimoni di
questo scempio di bassa cultura Vicereale....in un paese che si chiama
Italia (De Roberto docet). Prima di andar via il signore ha poi
continuato a ribadire che quel ragazzo aveva mancato di rispetto,
continuando a dire "tu non sai chi hai di fronte, tu non sai chi sono
io". Sarà stato un pezzo grosso? Avrà promesso ritorsioni? Questo non lo
so, ad ogni modo, valutando tutte le variabili è lecito aspettarsele.
So che quel ragazzo era stato gentile, cordiale con me, con altra gente e
con quel signore e che non aveva mancato di rispetto a nessuno o detto
parole di scortesia. Aveva semplicemente dato una spiegazione tecnica ( e
logica oseri aggiungere) ad una bieca insinuazione. Se in questo paese
non si può nemmeno rispettosamente replicare, per paura di fare adirare i
pezzi grossi.....m'immagino dove si andrà a finire. Bisogna rispettare
la gente che lavora, ed in questo momento più che mai la GENTE GIOVANE
CHE LAVORA. Ripeto, non è la prima volta che assisto o che vivo in prima
persona situazioni del genere, anche per via del lavoro che faccio.Per fortuna ci sono le autorità che ci
tutelano da casi come questo. Piena solidarietà, in questo caso, ai ristoratori o comunque a chi lavora in questa a volte piacevolissima, altre volte infernale attività di somministrazione. Dotatevi di impianto di
videosorveglianza e quando fanno così chiedete che si qualifichino
quando si atteggiano a pezzi da novanta e poi mandate tutto ai
Carabinieri, ai giornali ed a Striscia la Notizia.....credo che immediatamente i palloni si sgonfieranno! Cambiamo queste
retroguardie vassalliche che infestano l'Italia!
Bella Napoli (Roma)
Bella e Bona!!!!
Recensione quasi scontata, ma siccome nella vita
mai dare nulla per scontato; eccomi a scrivere del mitico
Ristorante-Pizzeria "Bella Napoli". La scontatezza risiede tutta nella
premessa, ovvero "se vi piace il pesce e siete a Roma non potete
rinunciare ad una visita in questo locale di antichissima data, sito in
zona Prati". Vi dirò di più, secondo me, assieme al locale che
recensirò nella prossima scheda, "Bella Napoli", rappresenta ad oggi il
massimo della cucina marinara in tutta la città di Roma, riuscendo ad
abbinare con sapienza ed eccellenza pesce fresco, ricette tipiche
marinare ed ottimi sapori molisani e romani, nel contesto di una cucina
mai comune e sempre di qualità. Ciò si deve alla sapienza
ed all'esperienza dei tre gestori, Luigi, Dario e Michele, ormai da
quai tre decenni alla guida del locale, come si evince dettagliatamente
dal sito del locale http://www.ristorantebellanapoli.it/,
che vi invito a visitare. Ma andiamo alla cucina del ristorante,
tralasciando solo per motivi di spazio, l'ottima Pizzeria ed il menù di
terra (anch'esso ricco quasi quanto quello di pesce). Si parte con dei
classici antipasti a base di frutti di mare: cozze, vongole oppure
ostriche. In alternativa ci sono gli invitanti affumicati, come il
pescespada ed il salmone, giusto per intrigare l'appetito in attesa dei
primi. Ed ecco ora giungere la ricca scelta dei primi piatti, in cui si
alternano tipiche portate della tradizione marinara, con classici
incroci terramare, anch'essi decisamente conosciuti all'interno della
rinomazione del locale. Si può per esempio optare per un sicuro piatto
di spaghetti alle vongole veraci (veraci, non lupini!), altrimenti per dei bombolotti gli scampi, per delle linguine al pescespada (rare da trovare in un menù e, come non mai, in grado di mettere d'accordo gli ospiti) oppure, come ho fatto io, per delle fettuccine all'astice,
in cui porzioni della bestia tenagliata circondano fumanti il cerchio
del piatto! Ottimo, ed abbondante, proprio quello che ci vuole nelle
serate giuste! Tra gli incroci terramare, spiccano i ricciarelli gamberi e rughetta (classica ricetta), oppure le sagnette frutti di mare e fagioli.
Per secondo consiglio due piatti in particolare, sinonimo di MARE nel
vero senso della parola e molto difficili da trovare e mangiare altrove,
quindi pronti ad incorniciare l'esperienza, ordinate "Coda di Rospo alla San Benedetto" od un bel "Fragolino"
ai ferri (non Pagro, non Pagello, non roba atlantica) e soprattutto,
malgrado l'altissima disponibilità e serietà del servizio, spinateveli
da soli: solo così riuscirete ad assaporare veramente un pesce che
merita di essere degustato anche nelle sue parti più insignificanti, in
genere tralasciate (per ovvie ragioni) nella fase di spinatura al
servizio. Completano il menù dei secondi Frittura Mista, Rombo al Forno, Pescespada, Spigola all'Acquapazza, Mazzancolle al Cognac....insomma
chi più ne ha più ne metta, il cliente ha tutti i motivi per sentirsi
piacevolmente in difficoltà! Chiude il pasto un vastissimo assortimento
dolci, che v'invito a visionare direttamente sul sito prima citato,
seppure....io opterei sempre per un sacrosanto sorbetto, ultimo tassello
per una cena da non dimenticare!
Malgrado la disponibilità di 200 posti, consiglio sempre la prenotazione: è meglio per loro, è meglio per noi!
Malgrado la disponibilità di 200 posti, consiglio sempre la prenotazione: è meglio per loro, è meglio per noi!
Prezzo medio 35 euro.
SCHEDA:
NOME: Ristorante Bella Napoli
INDIRIZZO: Via Simone de Saint Bon 51/61
TELEFONO: 06.37518016
CHIUSURA: Lunedì
Nuraghe Sardo (Roma)
Ajooooo!!!!!!!!!
Ottimo ristorante a due passi da Piazzale degli Eroi, lungo Via delle
Medaglie D'Oro, nella direzione di Montemario. Ci sono andato più volte,
la prima , nel 2007 e rimasi molto soddisfatto, ma un pò perchè era
Settembre e di pesce ne avevo provato tutta l'estate, in ogni salsa ed
un pò perchè avevo una certa, impedente fretta....non lo misi in cima
alle mie priorità di desiderio. Alla mia seconda visita, nel 2008,
invece le circostanze più aggradanti ed una maggiore disponibilità di
tempo da dedicare all'approfondimento ed alla degustazione, mi hanno
fatto ricredere in meglio, arrivando a considerare questo locale come
uno dei migliori di Roma nell'ambito della cucina del pesce. In
attinenza, posso anche confidare, che bramo sempre di ripetere una
mitica cena romantica che vi feci, resistendo (e fu dura!)
dall'antipasto, sino al dulcis in fundo, ovvero la seadas....che mangiata! Quella
sera il Nuraghe fu imbattibile e nessun ristorante sarebbe stato in
grado di competervi. Per questo mi stupisco quando leggo a volte delle
ingiuste e pretestuose critiche su internet.....le cui motivazioni sono
lontane anni luce dalla realtà, se non, francamente incomprensibili. Ma
andiamo al sodo e cominciamo a parlare del locale vero e proprio, in cui
non appena si entra, sta in bella mostra una vetrina con tutti i pesci
freschi di giornata tra i quali sarà possibile scegliere il proprio. Una
volta addentrati all'interno, si noterà una certa varietà di locali,
che danno l'idea di una tipica osteria romana, ma non è del tutto così.
Infatti alla fine c'è anche un salone più grande e quello che a prima
vista sembrava essere un ristorantino, in realtà vanta oltre 100 posti
al chiuso, a cui si aggiungono quelli di una verandina esterna, nei mesi
più caldi.
Ed ora la sostanza di questa recensione. Per iniziare consiglio non solo di non oltrepassare o trascurare l'antipasto, bensì di abbracciarlo in toto. Poco dopo aver spezzato un'invitante lastra di Pane Frattau, ed aver visto od assaggiato in rassegna una ricca varietà di salamini sardi, la scelta giusta è il loro "Antipasto Misto di Mare",
in cui Sardegna e cultura marinara danno il meglio di loro. Davanti
alla vostra vista arriveranno in sequenza piatti di cozze, vongole,
lumache di mare, insalata di mare, gamberetti e zucchine, un assaggio di
"Fregola con le Arselle" (che sono un tipo di vongole, questo è
un piatto tipico sardo), polpo ed insalata di mare. Non pago di tutto
ciò, volli ordinare per antipasto anche un piatto che mi assaporai con
piacere anche la prima volta che ci andai: "I Cannolicchi gratinati al forno". Ottimo. Per primo poi ho ripiegato su un buon piatto di Spaghetti alle Vongole
in bianco, giunti in fiamminghetta ed in porzione più che
generosa....molto gustosi; insomma non la solita base di aglio, olio,
peperoncino e frutti di mare. Superare questo luogo comune, a mio
avviso, è la prova del nove per un ristorante. Se un primo alle vongole è
saporito al punto giusto e sa di vongole anche la pasta, ecco che non
si potrà che parlarne bene....ed il Nuraghe insegna anche in questo.
Ineccepibile.
In alternativa la mia amata commensale ha ordinato i Ravioli di Pesce,
un piatto molto delicato e dai sapori particolari, che consiglierei
anche a chi non ama particolarmente il mare o vederne troppe sue
creature sul piatto. Dopo qualche bicchiere di Vermentino, per secondo
c'è la solita scelta del pesce di giornata, a cui si aggiungono Spigole,
Orate o Rombo; oppure una bella grigliata mista ove compaiono copiosi
anche calamari e crostacei in porzioni maxi, assoluto godimento per la
vista! Se vi andasse la carne, invece, visto che qui c'è una parte di
Sardegna, una bella porzione di tenero Maialino o Porcheddu che dir si voglia, è assolutamente la scelta più appropriata. Chiude il pasto un'altro tipico prodotto sardo, la "Seadas", dessert ottenuto accostando pasta, scorza di limone, formaggio acido sardo (o "Pischeddu")
con miele caldo, decisamente da assaggiare se vi rimane ancora qualche
barlume di energia; altrimenti sarà per la prosima volta! Il servizio è
tutto al maschile, competente, esperto e simpatico....giunti
all'amazzacaffè un cameriere di origini abbruzzesi mi ha ricordato le
bellezze della terra dei miei antenati! Ci sarà sempre un posto per il
Nuraghe nel cuore di Chefpoint. Prezzo medio, 35 euro, onestissimo e se
te ne vai con la pancia piena....ti sembrerà pure meno del previsto.
Prenotazine consigliata. Non ha sito internet, o meglio, io non sono
riuscito a trovarlo....
SCHEDA:
-NOME: Nuraghe Sardo
-INDIRIZZO: Via delle Medaglie D'Oro 50/a
-TELEFONO: 06.39736584
-RIPOSO: Mercoledi
SCHEDA:
-NOME: Nuraghe Sardo
-INDIRIZZO: Via delle Medaglie D'Oro 50/a
-TELEFONO: 06.39736584
-RIPOSO: Mercoledi
Il Monastero (Viterbo)
Le mani dei monaci..............
Locale celeberrimo e celebratissimo, nel cuore di
un vicoletto del centro storico di Viterbo. Malgrado il nome, non è
propriamente un ex-monastero, bensì è situato all'interno di un
antichissimo stabile, nei pressi del Monastero del quartiere S.Pellegrino.
C'è
poi un'altra leggenda legata al nome, ossia che la ricetta originaria
dei gioielli di questa pizzeria (la fine pasta per la pizza) è antica
opera di un monaco, ottenuta sin dall'epoca della rivolta dei papali
viterbesi contro l'Imperatore Federico. In poche parole...c'è sostanza
storica...e pathos!
Quanto alla sua già citata fama, essa vaben oltre gli annali di storia, basti considerare che è sempre pieno e per poter trovare un posto, sovente non basta nemmeno prenotare....conviene mettersi in lista ed attendere fuori. Sarà giustificato il motivo di tutta questa nomea diffusa sia tra i più giovani, che tra gli attempati padri di famiglia? Ovviamente si, perchè non è solo la splendida ed antica cornice del luogo a meritare, ma la stessa impostazione della Pizzeria, ove varietà, originalità ed abbondanza la fanno da padroni, in un salone caldo e fragoroso....ricco di quei pregi della socialità di un tempo, per i quali si pagherebbe. Pensate che c'è gente disposta a fare un'ora e più in macchina per venire a mangiare al Monastero e poi, non soddisfatta di ciò, fare la fila all'esterno del locale! Ovviamente a farla da padrona è la pizza, superflui e quasi d'intralcio alle proprie energie appetitive sembreranno gli antipasti, che consiglio decisamente (e con tutto il rispetto, sia chiaro) di scartare. E' vero, si potrebbe attendere un pò di più e la fame è tanta, ma non ci badate, resistete....e verrete ricompensati!
Quanto alla sua già citata fama, essa vaben oltre gli annali di storia, basti considerare che è sempre pieno e per poter trovare un posto, sovente non basta nemmeno prenotare....conviene mettersi in lista ed attendere fuori. Sarà giustificato il motivo di tutta questa nomea diffusa sia tra i più giovani, che tra gli attempati padri di famiglia? Ovviamente si, perchè non è solo la splendida ed antica cornice del luogo a meritare, ma la stessa impostazione della Pizzeria, ove varietà, originalità ed abbondanza la fanno da padroni, in un salone caldo e fragoroso....ricco di quei pregi della socialità di un tempo, per i quali si pagherebbe. Pensate che c'è gente disposta a fare un'ora e più in macchina per venire a mangiare al Monastero e poi, non soddisfatta di ciò, fare la fila all'esterno del locale! Ovviamente a farla da padrona è la pizza, superflui e quasi d'intralcio alle proprie energie appetitive sembreranno gli antipasti, che consiglio decisamente (e con tutto il rispetto, sia chiaro) di scartare. E' vero, si potrebbe attendere un pò di più e la fame è tanta, ma non ci badate, resistete....e verrete ricompensati!
La pasta della pizza è finissima, mai pesante, ma è la capacità di optare per una pizza bigusto ad entusiasmare
ed a prezzi assolutamente popolari! Infatti giungerà sulla vostra
tavola una maxi-pizza con l'accoppiata di condimenti che avete scelto,
servita su due piatti ed a stento in grado di posarsi sul tavolo quant'è
grande! Io sono riuscito a finirla e malgrado la finezza della pasta,
il condimento è trabordante....vi darà tanto da fare quanto più grandi
saranno le vostre soddisfazioni e l'appagamento finale. Da bere una
bella birra media chiara non guasta, nemmeno sul conto: infatti una
pizza doppia verrà a costarti praticamente quanto avresti pagato una
singola in qualsiasi altro posto. Insomma ASSOLUTAMENTE DA PROVARE,
impossibile farsi una gita a Viterbo senza fermarsi ed assaporare la
meravigliosa bontà e la "storica veracità" di questo posto. Uniche
pecche, ormai risapute, è che il locale di norma è aperto solo a cena e
che, stando in pieno centro storico, per parcheggiare dovrete
allontanarvi un pò e camminare.....ma in questa splendida città, con i
suoi intriganti quartieri medievali, va bene anche così!
SCHEDA:
-NOME: Il Monastero
-INDIRIZZO:Via Fattugheri n.10, Viterbo
-TELEFONO:0761.324346
-CHIUSURA:Mercoledì
Il Madrigale (Spoleto)
L'oasi adatta per il tuo viaggio.......
Altro ristorante assai tipico, per una bella gita fuori porta, sino al
cuore dell'Umbria. Infatti sulla Via Flaminia Vecchia, al km 112, nei
pressi di Spoleto, ecco ergersi imperioso ed all'apice d'una boscosa
collina un bellissimo casolare d'epoca su più piani: "Il Madrigale".
A dire il vero non ci sono capitato per caso, bensì mi è stato
consigliato da un vecchio amico che spesso e volentieri lo frequenta per
mangiare una delle sue specialità, ossia la cacciagione. Premetto che
io tutto sono meno che un patito della cacciagione, però amo la carne,
il buon vino d'una volta e mi piacciono i posti particolari...quindi
perchè non provare, vista anche la bellezza del posto?
Una
volta entrati ci si rende subito conto non solo della grandezza
dell'ambiente, ma anche del suo fascino rustico e medievale, risalente
addirittura al 1300, con mura spessissime.
Gli
interni, ricchi di luce, differiscono da stanza a stanza, anche se in
generale si rifanno alla naturale atmosfera dello chalet di montagna,
inoltre, le calde finiture in legno vi faranno sentire in un luogo a
parte, fuori dal tempo, in un'esperienza che non dimenticherete. Non
appena ci si affaccia alla finestra c'è poi un'altro spettacolo: oltre
gli alberi c'è un'intera vallata immersa nel verde. A voce mi è poi
stato detto che ai piani superiori, per chi volesse fermarsi oltre il
dovuto di un sano pranzo e/o cena, vi sono anche delle stanze in cui è
possibile pernottare, ma questa notizia è ufficiosa e vi consiglio di
verificarla. Andiamo al pranzo vero e proprio, di cui, accanto ad una
cantina fornitissima di vini umbri e nazionali, non c'è mai un menù
canonico da consultare, bensì un menù di giornata da verificare di volta
in volta. Quindi è inutile che vi parli del mio pranzo, perchè, eccetto
una garantita e magistrale mangiata di carne alla brace, che ovviamente
consiglio a tutti, può darsi che alla vostra eventuale visita, nulla o
quasi del mio pasto sarà all'ordine del giorno. Questo se da un lato
limita la prospettiva, dall'altro è sinonimo di genuinità, con la
garanzia che tutto quello che vi sarà proposto è fresco e locale, very
ruspante nel novero della tradizione umbra, insomma....dal porcino, al
tartufo, agli spiedi alla brace, alle bistecche, alla cacciagione (il
mio amico, ad esempio, va matto per una sorta di "uccellini arrosto",
che io non ho avuto il coraggio di chiedere...), difficilmente troverete
modo di restare insoddisfatti! Andateci! Per qualsiasi altra
informazione vi rimando al sito http://www.ilmadrigale.com/, da cui ho anche tratto questa foto.
SCHEDA:-NOME: Il Madrigale
-INDIRIZZO: Via Flaminia km.112 presso località Strettura, Spoleto (PG)
-TELEFONO:0743.54144
-CHIUSURA: Martedì
La Vecchia Aurelia (Santa Marinella)
Roba Gaiarda.....W il pecorino!!!!!
Lungo la via del ritorno verso Roma, ci siamo fermati a cena a Santa Marinella; precisamente lungo la via Aurelia Vecchia
(ecco ovviamente svelato il mistero del nome), appena al ridosso della
linea ferroviaria che congiunge la piccola cittadina tirrenica con la
capitale. Anche in questo caso, non ci siamo fermati fortuitamente, ma
il locale ci è stato indicato da un altro amico ristoratore
(specializzato in cucina marinara), residente a Santa Marinella. Appena
entrati si notano subito, oltre ai pizzettai intenti nel loro lavoro,
anche un clima di estrema cordialità e di calore familiare.E questo mi
piace! Il locale è decisamente capiente, infatti ci sono due sale, una
più grande e rustica ed una più piccola, risalente alla vecchia
struttura, per oltre 100 posti totali a disposizione. Ma ora, come
sempre, andiamo al sodo. Il Ristorante è di fascia media ed ha un menù
molto ricco, sia a base di terra che di mare, spaziando dai primi ai
porcini, sino ai classici spaghetti alle vongole ed allo scoglio. Per
secondo la scelta è tra la carne (bistecche di vitellone, anche di
taglio grande e costate) ed il pesce (ottima la frittura, oppure anche
un bel pesce fresco di giornata). Insomma, un'ottima cucina casereccia,
assolutamente da non sottovalutare nei confronti del vero e proprio
punto forte de "La Vecchia Aurelia", ovvero la pizza. La pizzeria
infatti ha una notevole varietà di scelte, sia di tipo classico, (dalla
Margherita, alla Capricciosa, alla Boscaiola, alla "ai funghi porcini" e
molte altre...) sia con ricette originali; tra cui segnaliamo,
consigliamo e vivamente raccomandiamo di ordinare la mitica ed omonima "Pizza Vecchia Aurelia"
(con pomodoro, salsiccia, olive e pecorino), tra le migliori che io
abbia mai mangiato ed un sicuro invito a ripetere l'esperienza. E'
buonissima signori, ma proprio da 10 e lode!
Altra ricetta locale da provare è la piccantina "Pizza Valter", che prende il nome dal titolare del locale, autentico artista e sperimentatore della pizza. La cena risulta anche molto gradevole, poichè la pasta della pizza non è gonfia e tanto meno pesante.
Altra ricetta locale da provare è la piccantina "Pizza Valter", che prende il nome dal titolare del locale, autentico artista e sperimentatore della pizza. La cena risulta anche molto gradevole, poichè la pasta della pizza non è gonfia e tanto meno pesante.
Chiude
allora il pasto una bella catalana, od una gustosa panna cotta fatta in casa,
meglio se al naturale (senza caramello, fruttibosco o quant'altro!).
Veramente una piacevole scoperta!
Non ha il sito, oppure anche in questo caso, non sono riuscito a trovarlo.....
SCHEDA:-NOME: La Vecchia Aurelia
-INDIRIZZO: Via Aurelia Vecchia n.54, Santa Marinella (RM)
-TELEFONO:0766.513159
-CHIUSURA: da verificare
La Marina (Fiumicino)
Benvenuti nel regno di Sua Maestà Calamar!!!!!
Trattoria con una lunga storia di fondazione e di gestione familiare
alle spalle. Una tradizione che prosegue e che celebra le sue
generazioni, con foto d'epoca di una Fiumicino d'altri tempi affisse
nella sala principale, nonchè sul biglietto da visita. Proprio a due
passi dai pescherecci ormeggiati, ovviamente il piatto forte è il pesce,
d'altronde ci troviamo sul lungo fiiume di Fiumicino; ma per i più
esitanti alle delizie del mare c'è anche un menù di terra con una
discreta scelta di carni. A noi comunque interessa il pesce, se non si
fosse capito!
Per antipasto è consigliabile
quello Misto di Mare della casa, non eccessivamente grande, composto da
un piccolo sautè di cozze e vongole (giusto per assaggiare) e da un
secondo piatto dove c'è insalata di polpo e rughetta, insalata di mare,
surimi e moscardini. Un buon inizio insomma, che non compromette il
proseguimento del pranzo, lasciandovi ancora energici per sfogarvi sul
poi. Per primo piatto, una volta ascoltata qual'è la proposta del giorno
della casa (ad esempio spaghetti con telline in bianco...); il
consiglio è scegliere la specialità del posto ovvero "Linguine al Porticciolo",
che in un saporito sugo bianco accostano polpo e calamaretti. La pasta è
di tipo fine, non la comune n.12; quindi siete avvertiti. Per il resto
si può scegliere tra i classici spaghetti alle vongole od alle cozze,
sia in sugo bianco che in sugo rosso; oppure per un particolare sugo al
nero di seppia. Per secondo la frittura è molto buona, con una paranza
freschissima, aggiunta dell'originalità data dall'invitante presenza dei
calamaretti con tanto di ranfette. Questo innesto ci piace e fa si che
in questo locale i calamari si distinguono dai classici U5 che spesso e
volentieri ci mangiamo in tutti gli altri ristoranti. Per chi ama i
gamberetti si può optare anche per il fritto solo di gamberi, quasi mai
in cima ai miei desideri (meglio un misto!), ma pur sempre disponibile
alla carta. In alternativa al fritto, altre sagge scelte potrebbero
essere il calamaretto in piastra, un buon rombo ai ferri, oppure un
pesce di giornata da sentire di volta in volta. Chiude il pasto un
sacrosanto sorbetto al limone. In definitiva veramente un buon pranzo,
gustato dall'antipasto sino al secondo, rimanendo leggeri e senza
scoppiare. Prezzo 30-35 euro a capoccia, quindi anche la media è buona.
Consigliato....provatelo e, se possibile, cimentatevi anche con la
zuppa, che non non abbiamo avuto il tempo di assaggiare!
SCHEDA:
SCHEDA:
NOME:Trattoria della Marina
INDIRIZZO: Via Torre Clementina 140 -Fiumicino (RM)-
TELEFONO:06.65047360
CHIUSURA:da verificare
La Tripolina (Ladispoli)
Marinaio.......che me cucini oggi????
Ristorante molto bello, grande ed accogliente, situato in bella vista
nella piazza principale di Ladispoli, ossia Piazza Vittoria. E' un pezzo
di storia della cittadina tirrenica, essendo attivo dal 1911 e
perennemente a gestione familiare, generazione dopo generazione. Non
appena si entra si nota subito l'ambiente omaggiante da un lato la
storia della cittadina costiera a cui dal 1911 il locale deve i natali,
sia la cultura marinara che si proietta inevitabilmente
sull'impostazione della cucina, in questo caso, principalmente di pesce.
Per i più intimi c'è anche un piano superiore, decisamente più
riservato, ma in sincerità godetevi la verandina, che oltre al beneficio
della socialità è anche molto ampia e decisamente luminosa. Per quanto
riguarda il pasto, siamo su livelli molto buoni, ad un prezzo
assolutamente contenuto: in sincerità quest'anno non ho avuto il piacere
di entrare in un ristorante di qualità a buon mercato come "La
Tripolina". Fate conto che sui primi siamo mediamente due-tre euro a
piatto sotto la media dei ristoranti di pesce, ed in qualità e bontà
siamo due tre spanne sopra, quindi che aspettate? Provatela!
Dopo aver ordinato un'acqua ed una bottiglietta di vino frizzantino della casa, per antipasto abbiamo provato il misto di mare della casa,
composto da un piattone con una varietà di assaggi caldi e freddi:
cozze ripiene, vongole e fagioli, insalata di mare, piselli e polpo. Per
primo piatto abbiamo optato per i Tonnarelli alla Pescatora, in sugo rosso, molto gustosi e discretamente ricchi di creature marine; nonchè per un delicato piatto di gnocchetti alla crema rosè di gamberi e fiori di zucca,
. In alternativa v'erano pure i classici spaghetti alle vongole o cozze
e vongole, taglioni all'astice, nonchè al nero di seppia. Anche le
zuppe sarebbero da provare, ma magari la prossima volta, le energie non
sarebbero bastate. Per secondo abbiamo mangiato un ottimo calamaro
ripieno con pomodorini, ed una frittura di calamari molto abbondante.
Pieni voti anche sul secondo, di cui in alternativa potevamo assaggiare
una grigliata di scampi e mazzancolle, i pesci del giorno od il rombo
con patate.....ma è andata benissimo così. Chiude la bella mangiata,
ovviamente un bis di caffè, per 60 euro totali. Benissimo, consigliato
tutta la vita!
SCHEDA:
-NOME: La Tripolina
-INDIRIZZO: Piazza della Vittoria n.3 Ladispoli (RM)
-TELEFONO: 06.99221849
-SITO: www.latripolina.it
Ristorante al 58 (Santa Marinella)
Perchè tu sai che lì andrai....e tanto mangerai...tanto bene tu starai...e la cicala tu vedrai....che a lungo sognerai....il 58 lo sognerai....lo sognerai!!!!!!
Antica palafitta sul mare di ormai lunga tradizione nell'ambito della
cucina casereccia marinara. Inutile dire che ci sono stato più e più
volte, specialmente nel periodo estivo, anche se, da quest'anno in poi
saranno aperti anche nei mesi un pò più freddi, coprendo il periodo che
va da Febbraio a Novembre. Premetto che la prenotazione è d'obbligo,
perchè il 58 non solo non è grandissimo (appena 60 posti), ma
soprattutto è quasi sempre affollato e c'è da fare la fila se non si è
prenotato (che rima!). Ma ora andiamo nei dettagli. Non appena si entra
innanzitutto si nota un invitante odore di pietanze marine, dal quale è
impossibile non farsi risucchiare, ma è solo l'inizio! Sebbene
dall'esterno non sembri nulla di particolare, il ristorante al suo
interno è curatissimo, con una semplice e calda atmosfera in legno,
inclusa mobilia, e tante reti da pesca, lenze, lampare, riproduzioni di
velieri e varia altra attrezzatura marinara che denota non solo la
passione ma anche la sincerità di questa cucina che, tra le altre cose, è
in vista (e per un ristorante significa che non ci sono segreti!). E
poi ci sono le onde signori, proprio di fronte ai nostri occhi ( e
d'autunno anche "sotto i nostri occhi"), in un suggestivo gioco di
colori e salsedine che arricchisce ancor più la voglia di godersi una
sacrosanta giornata al mare (giudicare dalle foto che ho preso dal loro
blog...), proprio quello che ci vuole se una domenica, liberi dalle
impellenze lavorative, ci andasse di spolparci qualche bel pesciotto!
Ed il risultato è ottimo, anzi se la cuoca si trova in particolare stato di grazia, oserei anche dire che la cucina del 58 non ha eguali sul litorale tirrenico laziale. Iniziamo ad esempio col parlare degli antipasti, tra i quali oltre alle classiche cozze e vongole "alla Marinara", ci sono anche le non eccessivamente invadenti "Bruschette di mare", una superba "insalata di mare" oppure (ottima scelta se si è almeno più di due persone..) il loro "Antipasto misto di Mare" , in più portate, ricchissimo di assaggini tutti rigorosamente della casa. La scelta dei primi è fantastica, per bontà e specialmente per dimensioni, assolutamente da provare i loro "Spaghetti o Tonnarelli Allo Scoglio", sui quali oltre a cozze, vongole, polpo, gamberi, scampi e calamaro, fa capolino una bella cicalona di mare.....dolcissima creatura degli abissi non ti estinguere!! Molto buona anche la ricetta romanesca de "Il Polpo alla Luciana" con moscardini, olive nere e capperi in un piccantino sugo rosso. Ma la scelta dei primi è tanta, veramente quindi vi invito ad andare, anche perchè d'inverno ci sono esclusive pietanze fuori menù come "Gnocchetti Vongole e Broccoletti", oppure linguine con "Pachino, Arselle ed Alghe Marine". Per secondo la scelta non è che cali, la frittura di pesce si può prendere come la si preferisce, incluse le alici od i lattarini, poi c'è il pescato giornaliero al forno od ai ferri, il rombo, il pescespada, gli scamponi fumanti, a gamberoni fiammanti.....e la pancia scoppia di salute!!! Chiude il pranzo un bel dolce napoletano, delizia o babà al rum e null'altro potrei chiedere.....ora faccio un monumento per la cuoca Michela e mi godo il mare! Il prezzo medio di un pasto completo a base di pesce va dalle 28 alle 38 euro, ci stanno tutte, poi è il vino che fa la differenza....come sempre!
Ed il risultato è ottimo, anzi se la cuoca si trova in particolare stato di grazia, oserei anche dire che la cucina del 58 non ha eguali sul litorale tirrenico laziale. Iniziamo ad esempio col parlare degli antipasti, tra i quali oltre alle classiche cozze e vongole "alla Marinara", ci sono anche le non eccessivamente invadenti "Bruschette di mare", una superba "insalata di mare" oppure (ottima scelta se si è almeno più di due persone..) il loro "Antipasto misto di Mare" , in più portate, ricchissimo di assaggini tutti rigorosamente della casa. La scelta dei primi è fantastica, per bontà e specialmente per dimensioni, assolutamente da provare i loro "Spaghetti o Tonnarelli Allo Scoglio", sui quali oltre a cozze, vongole, polpo, gamberi, scampi e calamaro, fa capolino una bella cicalona di mare.....dolcissima creatura degli abissi non ti estinguere!! Molto buona anche la ricetta romanesca de "Il Polpo alla Luciana" con moscardini, olive nere e capperi in un piccantino sugo rosso. Ma la scelta dei primi è tanta, veramente quindi vi invito ad andare, anche perchè d'inverno ci sono esclusive pietanze fuori menù come "Gnocchetti Vongole e Broccoletti", oppure linguine con "Pachino, Arselle ed Alghe Marine". Per secondo la scelta non è che cali, la frittura di pesce si può prendere come la si preferisce, incluse le alici od i lattarini, poi c'è il pescato giornaliero al forno od ai ferri, il rombo, il pescespada, gli scamponi fumanti, a gamberoni fiammanti.....e la pancia scoppia di salute!!! Chiude il pranzo un bel dolce napoletano, delizia o babà al rum e null'altro potrei chiedere.....ora faccio un monumento per la cuoca Michela e mi godo il mare! Il prezzo medio di un pasto completo a base di pesce va dalle 28 alle 38 euro, ci stanno tutte, poi è il vino che fa la differenza....come sempre!
SCHEDA:
NOME: "Al 58"
INDIRIZZO: Via Aurelia Km 58,700 ; Santa Marinella (Roma)
SITO: www.al58.it
TELEFONO: 0766-510600 ; 3929513522
APERTURA:
Da Febbraio a Maggio (verificare sul sito però!!) aperto Ven-Sab-Dom;
da Giugno a Settembre aperto tutti i giorni; Ottobre e Novembre aperto
Ven-Sab-Dom
Chalet del Lago (Anguillara Sabazia)
Originale e ricercato, la nobil cucina!
Dal mare ora spostiamoci verso il vicino lago di Bracciano, in
particolare nella sponda di Anguillara Sabazia. Qui, proprio alle porte
della città, completamente posizionato sulla riva, nei pressi del lungo
lago, sorge un ristorantino molto suggestivo, dall'appeal caldo, ma
assai fine e raffinato. Lo "Chalet del Lago" (nome decisamente
appropriato!) è un posto incantevole, con una vista mozzafiato,
praticamente a picco nei colori pastellati delle acque lacustri, con il
centro storico di Anguillara che si erge sullo sfondo. Una favola, ma
attenzione l'invito ad andarci non è da limitarsi alla suggestione
dell'ambiente e del paesaggio circostante, infatti presto vi renderete
conto anche dell'attraente mix di sapori che questo posto ci regala, in
azzeccati e delicati connubi tra i frutti del mare e quelli della terra.
Innanzitutto l'antipasto, che consigliamo (se in coppia) di provare
nelle sue molteplici varianti, attraverso la formula degli assaggini,
che ci garantisce "L'antipasto di pesce Chalet del Lago"; nel
quale possiamo gustare insalata di mare, cozze e fagioli, vongole e
lenticchie fumanti, polpetti, gamberoni in sugo e varie altre leccornie
calde, in grado di affievolire la fame ed incuriosire il palato. I primi
non sono meno interessanti, solo per fare qualche nome: "linguine in pomodorini verdi, bottarga di muggine e pane abbrustolito", oppure "Carbonara di mare con pistacchi di Bronte", "Spaghetti di Gragnano con vongole e ciliegini",
od ancora un classico, dolce e delicato risotto all'Astice. Non di
mare, ma assolutamente da provare ( e si parla per esperienza
diretta...al punto che torneremo per rigustare questo piatto!) i "ravioli di patate e zucchine in salsa ai fiori di zucca e bacon"....con
una cremina da 10 e lode! Nella lista dei secondi, assieme alla
classica frittura di paranza con lattarini, assolutamente da provare il "trancio di tonno in crosta di sesamo alla crema di patate ed olive". Il
tutto accompagnato da un buon vino in bottiglia ed anche questo sarà un
invito a ritornare ad Anguillara per ritrovare gli unici sapori di
questa piccola, suggestiva bombiniera del gusto. Prezzo medio circa 40 euro
a persona per un pasto completo, poi dipende dal tipo di vino che
sceglierete. Ideale per non dimenticare una gita al lago, magari di quelle romantiche, e per un
viaggio nella cucina raffinata! Ottimo.
SCHEDA
-NOME: Chalet del Lago
-INDIRIZZO: Viale R.Belloni 28/29, Anguillara Sabazia (RM)
-TELEFONO: 06.9968014
Ristorante La Rocca (Ceri)
Sposatevi con una bona bisteccona!!!!
"La Rocca" è un ristorante molto particolare, situato al centro del
piccolo ed affascinante Borgo di Ceri, a circa venticinque chilometri da
Roma. Prima di cominciare vorrei brevemente soffermarmi sulla
particolarità del borgo in cui si trova, poichè è un posto assolutamente
unico nel Lazio e non solo, con un vivissimo paesino racchiuso
all'interno di una fortifcazione medievale, posta sulla sommità di una
ripida altura in tufo, dominante i prati ed i boschi della campagna
ceretana. La strada è abbastanza semplice, basta prendere da Roma la via
Aurelia e girare a destra sul relativo svincolo, che segue a circa un
paio di chilometri la località di Palidoro. Una volta lasciata l'Aurelia
non restano che una decina di minuti di viaggio nell'entroterra, dopo
dei quali si ergerà del tutto inaspettata di fronte a noi la maestosità
della fortificazione di Ceri. Per raggiungerla bisogna infatti
rispettare un semaforo che regola il senso di marcia alterno in entrata
ed uscita, di una stradina che costeggia proprio le mura con merletti
del forte, per poi sfociare nella piazzetta di Ceri. Il ristorante "La
Rocca" si trova proprio sul lato destro della piazza, di fronte al
santuario "Della Madonna di Ceri". Oltre all'evocativo senso
storico dell'ubicazione, andiamo ora a rendere il giusto merito alla
cucina ed ai piatti del ristorante, che abbiamo provato in una
affollatissima domenica di metà gennaio. Tanto per cominciare notiamo la
notevole varietà di stanze di cui è composto il locale, coprendo quindi
senza problemi 150 coperti e molto di più. C'è infatti una prima sala,
all'interno delle mura medievali, poi una seconda sala, più grande e dal
tono rustico ed accogliente, infine altre due, assai panoramiche,
ricavate da un pergolato coperto con teli, a ridosso dei merletti del
castello. Il servizio è molto disponibile, informale nei modi ed
assolutamente alla mano, sicchè sembra di mangiare all'interno di una
casa, e la cosa da una piacevole sensazione, perchè a ciò si aggiunge
una grandissima professionalità ed efficacia nei ritmi della cucina,
tant'è che nonostante il pieno non si genera mai una lunga attesa del
piatto. La specialità del posto è la carne, assolutamente da provare
alla brace; con delle bistecche fiorentine gustosissime e decisamente
impegnative nelle dimensioni. In alternativa, per chi pensi di non
farcela, la scelta è notevole e va dalle lombate, all'agnello, alla
salsiccia, alla tagliata sino alle carni danesi e di bufalo americano.
Come primi piatti molto buona è la polenta, oppure chitarra o ravioli al
tartufo o gnocchi ripieni di porcini in crema di porcini! Un pò meno
sostanzioso (giusta scelta), ma indispensabile per fare accoppiata con
la carne, il loro antipasto "La Rocca", composto da un piatto singolo,
con al suo interno varie leccornie locali: prosciutto, salsiccia, lonza,
ricotta, olive nere, melanzane, peperoni, unite alle bruschette al
pomodoro. Insomma una volta venuti, impossibile non pensare al nostro
ritorno in questo posto unico, ma prenotando, altrimenti trovare posto
nel castello si fa dura! Non ha il sito internet, quindi fa
assolutamente testo per qualsiasi evenienza il numero presente nella
scheda.
Consigliato!!!
SCHEDA:
-NOME: Trattoria "La Rocca"
-INDIRIZZO: Piazza Immacolata n.11, Ceri (fraz. Cerveteri)-Roma-
-TELEFONO: 06.99207206
Ristorante la Vela (Anguillara Sabazia)
Sempre col vento in poppa!!!
Ottimo ristorante a gestione familiare, con una bellissima vista a
pochi passi dalle quiete acque del Lago di Bracciano. In passato era una
trattoria aperta stagionalmente, ora invece è un ristorante con una
lunga storia alle spalle, aperto tutto l'anno. La cucina alterna piatti
di terra ad altri a base di pesce di mare e di lago, talvolta
concedendosi interessanti e squisiti connubi, con qualche succoso
esempio che tra poco vi faremo. A mio avviso, comunque, la vera forza
del posto, assolutamente da provare, sono i piatti di cucina marinara e
lacustre, se non altro perchè, oltre agli invitanti odori, abbiamo di
fronte ai nostri occhi quell'azzurro acceso delle acque del lago a
raccomandarci il pesce! Pertanto con due sensi conquistati, inutile dire
che è utile ed assolutamente consigliabile iniziare con un
bell'antipasto misto della casa, divisibile anche per due persone. Ed
ecco quindi, dopo qualche mai copioso istante, giungerci un bel piattone
con varie leccornie pronte ad esser divorate assieme ai nostri
commensali. Avremo di fronte dell'insalata di polpo, dell'insalata di
mare, dei gamberetti in salsa, un cartoccio di cernia, dei polpetti in
pomodoro con polenta e dell'ottimo carpaccio in pepe. La portata è,
raffrontata ad altri posti, economica nel costo, ma assolutamente ricca
di qualità e non così eccessiva quantitativamente, al punto da
precluderci la curiosità di proseguire con il primo e con la prospettiva
del secondo e del dolce. Questo è sicuramente un bel punto a favore
della cucina di questo ristorante e già dall'antipasto il cliente è
mezzo conquistato. Passiamo quindi ai primi dove, malgrado non sia un
inno alla fantasia, vi consiglio di provare gli spaghetti alle vongole
che sono cucinati a regol d'arte, ricchi di sapore...anni luce distanti
dalla classica base aglio,olio, peperoncino e vongole sopra, come non
pochi ristoranti (che nemmeno recensisco, per questo motivo) solgono
fare. Assolutamente da incorniciare è la presentazione del piatto, così
come quella di tutti gli altri primi; la porzione infatti giunge in
fiamminga grande ed è praticamente doppia, con un mare di pasta, vongole
e condimento sopra.....un paradiso del gusto! Oltre alle vongole ci
sono molti altri piatti di cucina marinara, da un sugo a base di polpo,
al classico scoglio, per giungere ai "Ravioli al Granchio", alle
"Linguine alla Gallinella", "Fettuccine all'Aragosta", sino ad
interessanti connubi terramare, come le "Linguine con Crema di Scampi,
scampi fresci e Funghi Porcini" (chiamati "Alla Vela"), assolutamente
ottime. Per secondo possiamo optare per fritture, grigliate miste,
Goregone ai ferri, Rombi, Spigole di mare o degli ottimi calamari interi
alla griglia con limone e molto altro. Chiude il pasto una bel
Tiramisù, Torta Millefoglie, Zuppa Inglese, Panna Cotta o Sorbetto,
tutti rigorosamente fatti in casa. Il conto è ancora più bello, sulle
circqa 30 euro per un pasto completo (che pochi, viste le quantità,
riusciranno a completare...), quindi un invito a tornarci, quanto prima
se non.....domani!
SCHEDA:
-NOME: Ristorante alla Vela-INDIRIZZO: Lungolgo delle Muse, 12, 00061 Anguillara Sabazia (RM)
-TELEFONO: 06.99607065
-SITO: http://www.rist-lavela.it/
-PARCHEGGIO: Ampio e privato
Iscriviti a:
Post (Atom)